Raffaello Tonon, diversi anni fa, ha preso parte al Gf Vip condotto da Alfonso Signorini, conquistando il pubblico con la sua simpatia e con la sua cultura. Nella Casa, oltre a raccontare di sé e della sua vita, ha anche stretto un rapporto di amicizia molto intenso e profondo con un altro gieffino, Luca Onestini. Ma dopo quell’esperienza e altre ospitate in tv, ha deciso di cambiare lavoro, iniziando a lavorare come oste presso un ristorante di amici a Cattolica, in Emilia Romagna.
A distanza di tempo, l’ex vippone di recente è tornato in tv, ospite da Caterina Balivo a La Volta Buona su Rai Uno. Qui ha raccontato della sua decisione di mettere da parte la televisione (anche se è sempre il suo primo amore e continua a fare televendite) e di dedicarsi ad un nuovo lavoro, iniziando così una nuova fase della sua vita. Ma non solo. L’opinionista ha anche parlato di un tema delicato a lui molto caro, la depressione con cui combatte ormai da diversi anni.
Gf Vip, Raffaello Tonon parla della sua lotta con la depressione
Nel corso dell’intervista a La Volta Buona, Raffaello Tonon ha innanzitutto raccontato di come sta andando la sua vita da quando ha cambiato lavoro: “Sto bene, ho fatto una scelta personale di abbandonare Milano e trasferirmi in una piccola città dell’Emilia Romagna, Cattolica. Nella vita, proprio perché ho molti rapporti in questo paese, ho conosciuto degli amici che hanno una cantina. Per ridere una sera a cena ho detto ‘se avete bisogno vi verrò a dare una mano una sera’. Il ferragosto del 2024 mi chiamano se potevo aiutarli e dare un’occhiata alla cucina, poi faccio un’altra serata a settembre. Poi uno dei soci partorisce un’idea e mi dice che mancava la figura dell’oste e mi hanno proposto di esserlo. Io ho detto di sì e io ora faccio l’oste, ma anche le televendite. Mia madre è molto contenta di questo nuovo lavoro al ristorante“.
Per poi arrivare a parlare di un tema delicato a lui molto caro, la depressione, con cui combatte da anni: “Non ero mica pronto per andare in pensione e quindi ho accettato. Ok che uno legge dei libri, guarda la tv e fa degli sport, ma è lunga ad arrivare alla vecchiaia. Questa professione è la mia chemioterpia, perché la depressione è il cancro dell’anima. Purtroppo la depressine è sempre lì latente. Io a 30 anni guardavo dalla finestra e più di una volta mi sono detto ‘ma se io mi dessi una spinta’. Io a 30 anni ho avuto un esaurimento fuori di testa, e solo chi ci passa può capire. La prima volta che ho visto questa malattia, la depressione? Dobbiamo tornare indietro di 10/11 anni“.