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Grande Fratello, ex gieffino della primissima edizione lo rivela solo ora: confessione choc!

Grande Fratello, ex gieffino della primissima edizione lo rivela solo ora: confessione choc!
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In una recente intervista, un ex concorrente della prima edizione del Grande Fratello ha parlato del reality.


Anche se mancano ancora diversi mesi a settembre e alla nuova edizione del Grande Fratello, c’è già chi si sta preparando e pensando ai personaggi che potrebbero far parte del cast. Al momento non è neppure chiaro se Alfonso Signorini ci sarà ancora nelle vesti di conduttore oppure verrà sostituito. Nell’attesa di scoprire ogni cosa, di recente, un ex concorrente della primissima edizione del reality di Canale Cinque è tornato a parlare dell’esperienza vissuta nella Casa più spiata d’Italia, rivelando di aver preso parte ad una trasmissione completamente diversa da quello che è oggi e a cui abbiamo assistito fino ad oggi.

Grande Fratello, la rivelazione dell’ex gieffino

L’ex concorrente della prima edizione del GF che di recente ha rilasciato un’intervista a Fanpage è Lorenzo Battistello. Il cuoco ed imprenditore, nel corso dell’intervista, ha innanzitutto raccontato dei casting che l’hanno poi portato ad essere uno dei dieci concorrenti della primissima edizione. Per poi parlare di come ha vissuto l’esperienza nella Casa e di come erano la trasmissione e il gioco all’epoca, totalmente differenti da come li intendiamo oggi.

Ecco le sue parole: “Mi capitò di leggere l’annuncio in televisione. Mi incuriosii. Inizialmente pensai che si trattasse di un gioco a premi e decisi di tentare. Magari avrei potuto vincere dei soldi. Telefonai e mi ricontattarono a distanza di qualche giornoMi recai a Milano e solo quando mi chiesero di rivedermi, stavolta a Roma, cominciai a capire di cosa si trattava. Fu un momento particolare, non volevo più proseguire. Un ruolo decisivo lo rivestì proprio mia madre. ‘Vatti a fare un giro a Roma e vedi cosa ti propongono’, mi disse. Le diedi retta e mi recai ai casting senza ansie e obiettivi. Non avere ambizioni fu probabilmente il mio vantaggio, perché mi mostrai per quello che ero. Nessuno di noi si preparava per la puntata del giovedì sera. Io per l’intera permanenza non misi mai le scarpe. A malapena ci truccavamo, non sapevamo come l’Italia ci vedesse. Anche il famoso confessionale per noi non aveva grossa importanza, lo percepivamo come un obbligo. Non immaginavamo come i nostri sfoghi potessero essere usati all’esterno“.

Ha poi continuato: “Noi non ricevevamo visite, né messaggi di parenti o amici. Non c’erano suite e tuguri e la sera del collegamento con lo studio potevamo usufruire solo dell’audio. Sentivamo la Bignardi in voce e non ci venivano mostrate clip sugli avvenimenti della settimana. La struttura era piccolissima, con due camerette da cinque persone l’una. I letti possedevano i cassettoni alla base e spesso non riuscivamo ad aprirli perché il letto accanto ce lo impediva. (…) Nella Casa del Grande Fratello non esisteva il concetto di solitudine. Se andavo a sedermi in giardino, dopo due minuti arrivava qualcuno. Io amo svegliarmi la mattina e bermi il caffè in santa pace, lì era praticamente impossibile. Tentavo di alzarmi prestissimo, non perché fossi un solitario, ma perché avevo la necessità di stare per conto mio. Per la permanenza in casa ricevetti 100 mila lire al giorno in gettoni d’oro. Mia zia credo ne abbia qualcuno, glielo regalai“.

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